8 dicembre. Una piccola riflessione sull'Annunciazione del Beato Angelico.

In occasione della festa dell'Immacolata Concezione vi propongo un'opera del Beato Angelico, L'Annunciazione del 1435 conservata al museo del Prado a Madrid.
Insieme ad essa una riflessione sul ruolo geometrico della luce.


Cosa rappresenta la luce nell'arte? È soltanto la metafora del Divino, o qualcosa di più?
Quando si parla di luce e geometria mi viene sempre in mente l'artista che per antonomasia indaga su questo argomento, ovvero il Beato Angelico.
Egli arriva a dimostrare tramite alcuni dipinti, che lo studio dell’irraggiamento luminoso è quel rapporto tra spazio geometrico e spazio luminoso.
Nello specifico in quest'opera del Prado rappresentante l'annunciazione ci mostra come il raggio (in realtà un fascio di raggi), vettore della discesa dell’arcangelo, sia perfettamente rettilineo.
È questo il momento in cui la cognizione dell’andamento della luce porta gli artisti alla costruzione prospettica dello spazio.
Quindi la prospettiva non è altro che la costruzione geometrica dello spazio basata sul principio secondo il quale è possibile rappresentare l’irraggiamento luminoso, le cui rette creano un punto focale.
Dal convegno "La luce nella Scienza e nella Cultura", Accademia dei Lincei, Roma, 29/04/2015.
Emanuela Muccigrosso



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